Studio SUM – Gastroenterologia Torino

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Esami e visite:

Visite specialistiche in Gastroenterologia

Visite specialistiche in Gastroepatologia

Gastroenterologia

Una visita specialistica di gastroenterologia consente di valutare gli aspetti clinici delle malattie intestinali, dello stomaco, del pancreas e in particolare del fegato.

In particolare, la visita che viene effettuata presso la nostra sede è rivolta alla diagnosi e al trattamento delle malattie dei diversi organi afferenti alla branca gastroenterologica:

  • esofago (malattia da reflusso, disturbi motori, lesioni focali);
  • stomaco (patologia ulcerosa e correlata all’Helicobacter Pylori, gastriti, lesioni focali, disturbi funzionali);
  • duodeno (patologia ulcerosa e correlata all’Helicobacter Pylori; morbo celiaco, malassorbimento, patologia neoplastica e lesioni focali);
  • pancreas (inquadramento cisti, lesioni focali, pancreatite acuta e cronica, disturbi attribuibili a patologia congenita);
  • vie biliari (patologia da calcoli o funzionale, colangiti acute e croniche, lesioni neoplastiche o attribuibili a patologia congenita);
  • fegato (epatiti acute e croniche virali o non virali, patologia da alcol, steatoepatite, ipertensione portale cirrotica e non cirrotica, alterazioni vascolari, lesioni focali benigne o neoplastiche, disturbi congeniti, malattie colestatiche);
  • intestino (malassorbimento, malattie infiammatorie acute e croniche, lesioni focali o malattie neoplastiche, diverticolosi, stipsi o diarrea, disturbi funzionali);
  • patologia ano-rettale (inquadramento medico);
  • patologia del peritoneo e del retroperitoneo (scite, malattie infiammatorie o neoplastiche).

Gastroepatologia

  • Epatiti virali. La malattia di fegato talvolta è correlata a virus che lo colpiscono selettivamente. Alcuni , quali HBV, HDV e HCV, possono persistere per la vita, spesso in maniera del tutto ASINTOMATICA, ed indurre un’infezione cronica e talvolta un’infiammazione cronica del fegato, potenzialmente evolutiva verso forme avanzate. Altri (virus herpetici, HAV, HEV etc) posssono invece indurre forme acute o accompagnare e/o attivare forme d’epatite non direttamente correlate all’infezione virale (es autoimmuni). Il rilievo di HBV, HDV e HCV è oggi ESSENZIALE, sia per la prevenzione della diffusione infettiva, sia per il TRATTAMENTO, oggi disponibile nella maggioranza dei casi con antivirali molto potenti ed ottimamente tollerati, capaci di eliminare completamente il virus in 2-3 mesi (HCV) o d’inibire la virosi (HBV, HDV) e bloccare completamente l’evoluzione dell’epatite cronica verso le sue complicanze più gravi (cirrosi e tumore del fegato).
  • Cirrosi. La cirrosi rappresenta la fase avanzata e cicatriziale dell’epatite cronica. Nelle fasi precoci è scarsamente sintomatica e richiede la valutazione SPECIALISTICA dell’epatologo. La corretta definzione permette d’ottimizzare il trattamento e di scegliere la strategia di MONITORAGGIO più accurata  per la prevenzione dell scompenso clinico e dell’epatocarcinoma. Nelle forme scompensate (ascite, encefalopatia, sanguinamento) lo specialista di comprovata esperienza gestisce la terapia medica, il compenso clinico, il trattamento  delle complicanze (sanguinamento digestivo, epatocarcinoma etc) e l’indicazione e gestione di prospettive terapeutiche avanzate, compreso il TRAPIANTO EPATICO. 
  • La patologia da alcol,  coinvolge frequentemente il fegato e richiede un preciso inqaudramento diagnostico, terapeutico e di monitoraggio.
  • Il tumore del fegato, nella sua variante a partenza dall’epatocita (epatocarcinoma) o dalla via biliare (colangiocarcinoma parenchimale o dalle vie biliari principali) è oggi passibile di numerose terapie, che spaziano dal trattamento loco-regionale, alla chirurgia, al trapianto oppure alla chemioterapia più avanzata. La patologia richiede, di conseguenza la valutazione da parte di un epatologo esperto, inserito nella RETE ONCOLOGICA.
  • La patologia colestatica, spazia dalle malattie che coinvolgono il polo biliare (es. colestasi ricorrente su base genetica), al canalicolo intralobulare (colangite biliare primitiva o sclerosante)- non evidenziabili con tecniche radiologiche quali l’ecografia o la TAC- alle vie biliari principali (colangite sclerosante primitiva o secondaria, neoplasie ilari, segmentarie oppure a partenza della papilla, dal duodeno o dal pancreas)- evidenti macroscopicamente. L’intero spettro richiede un’attenta valutazione da parte di un EPATOLOGO CLINICO ESPERTO, anche alla luce delle odierne numerose opportunità terapeutiche.
  • Le lesioni focali epatiche (angiomi, cisti etc) risultano spesso di difficile definizione diagnostica e richiedono esperienza e COLLABORAZIONE MULTIDISCIPLINARE  (radiologo, endoscopista, anatomo patologo) per la corretta definizione diagnostica, prognostica e per la migliore scelta terapeutica.
  • La patologia gastrica (gastriti, ulcere, disturbi funzionali etc) ed esofagea (malattia da reflusso, disturbi della motilità) costituiscono un capitolo fondamentale dell’attività gastroenterologica, da sottoporre ad un attenta valutazione anamnesica e clinica in prospettiva di diagnosi endoscopica, radiologica, terapia medica ed attento monitoraggio.
  • Le malattie del pancreas hanno oggi un importante impatto clinico in popolazione e richiedono un’approccio specialistico avanzato, MULTIDISCIPLINARE. Difatti la gestione deve coinvolgere uno SPECIALISTA CLINICO esperto nell’inquadramento e nella gestione dei diversi strumenti diagnostici (radiologia tradizionale, TAC, RMN, endoscopia, ecoendoscopia) e terapeutici (farmacologici o interventistici), nonché la gestione dell’insufficienza multiorgano e l’indicazione chirurgica, nelle forme più gravi. L’inquadramento delle forme più lievi (enzimiti, cisti, IPMN) etc  permette, nel contempo, la migliore gestione del paziente e dei programmi di monitoraggio.
  • I disturbi dell’alimentazione e del peso (obesità, magrezza) richiedono l’inquadramento gastroenterologico, sia per la definizione della compartecipazione multiorgano nei disturbi dismetabolici (NASH), sia  per l’esclusione di una patologia organica trattabile (es MORBO CELIACO)

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    DR. ALFREDO MARZANO

    Gastroenterologia

    • E' specialista in Gastroenterologia e dirige da anni il reparto di Gastroepatologia dell’Ospedale Molinette di Torino. Si occupa di aspetti clinici delle malattie intestinali, dello stomaco, del pancreas e in particolare del fegato.

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    Lo studio si trova a 5 minuti in auto da piazza Carducci. Una volta raggiunta piazza Carducci, entrare nella rotonda che interseca corso Bramante. Uscire dalla rotonda dopo aver imboccato corso Bramante verso l’ospedale Molinette. Prendere subito la corsia di sinistra e, dopo 50 metri, al primo semaforo, girare a sinistra in via Madama Cristina. Percorrere circa 180 metri e poi svoltare di nuovo a sinistra in via Benvenuto Cellini, strada a senso unico. Lo studio Sum è sul lato destro della via al numero civico 17. Non c'è parcheggio privato, ma un parcheggio orario con parcometro.

    In metropolitana:

    Per chi si muove in metropolitana, la direzione da prendere è Lingotto e la fermata più comoda è Carducci Molinette. Il tragitto a piedi dalla fermata della metro Carducci fino allo studio è di circa 7 minuti (250 metri). Una volta fuori dalla metropolitana, prendere via Nizza in direzione del centro città e girare alla prima strada a destra, che è già via Benvenuto Cellini. Lo studio Sum è sul lato sinistro della strada al numero civico 17.